Ara sa terra, massaju, ca est ora de arare...



giovedì 23 ottobre 2008

pornografia



Nell' ultimo numero di Rock and Ice, vengono definiti porno-climbing movies i vari filmati che ormai imperversano sia in rete che nelle videoteche, su imprese alpinistico-arrampicatorie piu' o meno al limite della sanita' mentale.
I video del genere hanno varie funzioni che vanno al di la del semplice sollazzo. Sono spesso un modo catartico per vincere la paura (sopratutto nel caso dell' arrampicata trad) o possono essere di ispirazione per allenarsi piu' duro e meglio. Possono essere anche un invito al suicidio per chi non avesse la capacita' di capire i propri limiti e vedere le differenze tra le virtu' (leggi palle) dei protagonisti dei video e le proprie.

Io mi considero un fruitore medio di questo genere di pornografia, che mi somministro di solito a meta settimana, quando l' effetto del finesettimana trascorso e' svanito e attendo il venerdi sera per partire... se il filmato e' ben fatto, mi sudano le mani.

L' ultimo film del genere visto e' stato " To the limit" (regia Pepe Danquart), talmente avvicente che l'ho riguardato per due serate di seguito (la prima insieme a mio fratello, la seconda insieme
ad altri fanatici dell' alpe, in un rito molto simile ai pornazzi da liceo...).
Sarebbe pero' riduttivo definirlo semplicemnte un porno climbing movie...
Il record di salita del Nose da parte dei fratelli Huber diventa il pretesto per raccontare la storia di due fratelli, uniti dalla stessa passione per la montagna, le loro rivalita', paure, i loro demoni. L' arrampicata e' quindi lo specchio o la lente che amplifica e a volte distorce difetti e umane virtu'.
Il film in piu' e' tecnicamente perfetto, con un utilizzo della camera da presa magistrale (memorabile la ripresa del grande pendolo su "king's swing").Il racconto dei loro due viaggi in Valle e' intermezzato da quello della loro spedizione in Patagonia, nel tentativo di salita in libero del gran traverso del Cerro Torre: ogni singolo fotogramma ti fa venire voglia di partire subito!
Dopo questo film, le immagini delle fighette sugli strapiombi in riva la mare vi diranno poco...

martedì 14 ottobre 2008

bishop





L' aspetto piu' bello della California e dell' America forse in genere: gli spazi selvaggi . Quei posti dove, nonostante tu sia nel ventre dell' impero piu' civilizzato, puoi respirare un senso di una natura sterminata, primordiale, viva. C'e' un altro posto che mi ha dato sensazioni simili, benche' gli spazi siano come riscalati...ed e' la Sardegna.

Ho passato insieme a mio fratello un paio di giorni a Bishop, arrampicando sui massi poggiati come per scherzo in mezzo alla piana desertica, giusto a ridosso della Sierra. Polvere, sole, cespugli, roccia stupenda, sorgenti termali...insomma un posto dove spendere pure una settimana, divertendosi tra i massi, arrampicando nelle Gorges, o bevendo birra dentro le pozze termali.