Ara sa terra, massaju, ca est ora de arare...



martedì 26 agosto 2008

birra fresca






Poteva passare un fine settimane senza andare a Yosemite? non sia mai!
Questa volta solo due giorni: partenza Venerdi sera tardi e ritorno alla quasi alba di Lunedi'.
Due vie: Crest Jewlery sul North Dome e Regoular Route su Fairview Dome, north face.
Crest Jewlery e' un mare di granito liscio e smerigliato: si procede con lentezza, spalmando i piedi sulle rughe del granito. Poco o niente per le mani, rari i buchi e i bernocoli. Un' arrampicata di movimenti lenti e di contrazzioni del corpo a cercare l'equilibrio. Bellissima linea, chiodata con spit piantati a mano, dal basso dai primi salitori... non ci si puo' lamentare se a volte ci sono dieci metri tra due protezioni, ci vogliono infatti venticinque minuti per piantare uno spit appesi su un hook. Un vento continuo ci ha accompagnato durante la salita contribuendo non poco a seccarci come prugne al sole. Dopo tre ore di avvicinamento, circa quattro per i dieci tiri della via eravamo completamente disidratati. Per essere veloci e leggeri avevamo tre litri scarsi di acqua...alla sosta del settimo tiro pensavo solo alla birra nella borsa frigo, all' ottavo il casco arancione di Davide mi ricordava il melone lasciato in tenda, al nono Emilio Comici mi e' apparso al fianco offrendomi un Gatorade ghiacciato... arrivata in cima, dopo due ore di cammino siamo ritornati alla macchina, di corsa verso la birra e verso un pediluvio nel lago!



Domenica sveglia all' alba, Regoular Route su Fairview Dome. Inclusa
nelle 50 piu' belle salite del Nord America.. e a ragione.
Dodici tiri, i primi quattro continui ("incredible sustained", dice la guida..)
resi lisci come marmo dalla neve e dall' acqua... "patagonici" dice scherzando Davide, mentre lo recupero. Io cosi' a Sud non ci sono mai stato, ma la via mi ha confermato ancora una volta come i numeri vadano presi con le pinze e qui esistono solo due numeri che contano: passi o non passi. Niente soste di calata, tre chiodi rugginosi su tutta la via. se inizi devi finire...



Nelle foto: in vetta della Regular Route: sullo sfondo si vede chiaro Mt. Conness; sul settimo tiro di Crest Jewlery; la parete sud dell' Half Dome vista dal North Dome; autoscatto in vetta.

giovedì 21 agosto 2008

toulomne report



Tre giorni a Toulomne, in compagnia di Eric, bell' esempio di melting pot: meta' giapponese, meta' hawaino, sposato con una donna per meta' african american e l'altra meta' filippina... Con Eric avevo arrampicato un paio di volte
all' aperto, su vie a spit e, piu' o meno ogni settimana, ci incontriamo a tirare prese di plastica... a quasi cinquanta (!!) anni, ha stamina e power da vendere e ci siamo trovato piuttosto in sintonia anche arrampicando vie in stile trad.
Il parco ovviamente straborda di gente e cosi' abbiamo dormito in macchina la prima notte e fuori dal parco le due successive. Stranamente non abbiamo trovato traffico sulle vie, a parte l' ultimo giorno in cui ci siamo rilassati sul tenaya peak: 14 tiri facillimi e super divertenti da fare di corsa. Abbiamo anche incontrato due cordate di itagliani, con divise "Montura-Cai" di ordinanza. Si schiantava dal caldo e loro erano vestiti da spedizione patagonica... e nella migliore tradizione si sono distinti per poca educazione e un'attitudine da vere merende: urla, tentativi goffi di sorpasso del secondo di cordata, ammucchiate varie alle soste... ad un certo punto ero su una micro cengia, con due nut per fare la sosta e mene sono trovato uno praticamente in braccio..."disturbo?", "no prego, chiamane altri...". Pur di staccarli, ci siamo fatti due tiri
in conserva (simul climbing)....
Ho testato anche la qualita' dei friends Black Diamond, con un volo di circa dodici metri su "Hoodwink" (5.10a R), a conferma che le vie aperte da Jim Bridwell sono da temere: io non mi sono fatto niente (qualcuno in cielo veglia...) , Eric si e' bruciato le mani e lussato una spalla per la frustata. La colpa del tutto e' stato il caldo: la gomma delle scarpe fondeva ed e' partito il piede su una placca superliscia... la prima protezione non ha retto, la seconda non ha retto (erano psicologiche..) la terza si. A posteriori sudo a pensarci.
Un volo lungo si definisce in gergo "whipping".

Lezione tratta dal viaggio: portare su il grado con l' arrampicata trad e' dura.


Nelle foto : Eric sul terzo tiro di "On the Lamb", lungo traverso di 250 metri...grandioso!
In vetta al Tenaya Peak, cool man!

domenica 3 agosto 2008

L'impero corrompe ancora...




Alla fine, alla eta' di quasi trent'uno anni, ho acquistato un'automobile. La bici rimane il Mezzo per eccellenza per spostarmi ogni giorno, ma confesso che andare in montagna e ad arrampicare senza avere un auto e' quasi impossibile e ormai mi ero rotto di affittare macchine. Di certo non e' un auto di lusso, con 1000 dollari non potevo aspettarmi di piu' e mi fa ridere che la mia bici da strada costi piu' della macchina. Cigola un po' in salita e ogni tanto qualche strano suono mi fa stare in allerta...pero' sono diventanto socio dell' ACI americano, cosi' pure se mi si ferma nel deserto mi vengono a prendere...spero almeno. Quindi per essere ben integrato nella cultura locale mi mancano ormai poche cose: mangiare carne (dubito... ho pure smesso da mesi di mangiare le uova), tagliare l' erba del prato con un potente tagliaerba da 2000 cavalli, comprarmi un fucile per difendere la proprieta', avere un adesivo "support our troops" sul cofano, masticare tabacco alle partite di baseball...beh potrei continuare con la lista degli stereotipi, non e' poi cosi' corta... in compenso ho mangiato piu' volte i mushlmellows arrosto, bevuto la root beer e fatto colazione con dei pancake "finti" per vegans....al peggio non c'e' mai fine.