Ara sa terra, massaju, ca est ora de arare...



venerdì 18 luglio 2008

numeri...

Ieri un americano mi chiedeva come mai ci fossero cosi' tanti italiani nelle universita' americane... gli ho risposto controvoglia, perche' a me tutta la retorica della fuga dei cervelli mi ha un po' stancato...
Eppero' la discussione non esaltante mi ha fatto fare due conti.. io alle scuole superiori ero in una classe di ventitre' persone. undici si sono laureate (tra i dodici restanti ci sono due/tre che stazionano ancora all' universita') . Tra gli undici, cinque lavorano fuori dall' itaglia. quindi direi 5 diviso 11... circa il 45%.
Nei dodici che non si sono laureati, almeno una persona lavora all' estero. Totale 6 su 23, circa 26% di fuoriusciti. Non male come fenomeno migratorio...
Ok, il campione e' ben lontano dall' essere rappresentativo, pero' qualcosa insegna, pure se fosse un po' scostato dalla media.
Un tratto comune dei fuorisciti e' che sono contenti di stare all' estero, hanno in genere un lavoro appagante e non saprebbero cosa fare in itaglia, terrorizzati da stipendi da fame. va tutto bene comunque...

venerdì 4 luglio 2008

4 luglio...

Settimane fa mi sono convinto a cercare un libro di storia
Americana, giusto per capire meglio il posto dove sono, per confermare o confutare tutti i pregiudizi che mi porto dietro sulla storia di questo paese...
Consigliato da un amico ho iniziato
a leggere "A People's History of the United States" di Howard Zinn,

Il libro e' corposo e, nell' ultima edizione, copre un periodo di tempo che va dall' arrivo di Colombo all' 11 settembre e l' era Bush. Nonostante sia un saggio , ha la scorrevolezza di un grande romanzo e offre una prospettiva "dal basso" della storia di questo paese... non l' ho ancora concluso e vorrei scriverci con calma una volta terminata la lettura. Ora segnalo solo una versione on-line per chi volesse leggerne anche solo qualche capitolo.
Consiglio il primo, quello su Cristoforo Colombo: il navigatore romantico, per ripagarsi dei debiti accumulati per organizzare le spedizioni oltreoceano, ridusse in schiavitu' intere isole dei caraibi, costringendo i locali a lavorare in
miniere improvvisate, nel vano e inutile tentativo di trovare un oro inesistente.
Compi rappresagli educative contro i villaggi che non riuscivano ad accumulare
oro a sufficienza e, alla fine, convintosi che di oro nelle isole non cen'era, promise schiavi ai finanziatori spagnoli: i piu' morirono nella traversata.
Qui c'e' pure una giornata di festa nazionale, "Il Columbus day"; in Italia ci sono invece strade, piazze e anni fa ne fecero pure un "simpatico" pupazzetto per festeggiare credo il cinquecentenario della "scoperta" dell' America...