Ara sa terra, massaju, ca est ora de arare...



lunedì 25 febbraio 2008

Su mele amaricosu

Bi sunt dies chi totta sa tecnologia non est bastante pro aculumare totta sa distantzia e sos peraulos puru servint pagu... M' est semper piaghida sa poesia de Bobore Cambosu, e oe m'est bennida a sa mente pro unu fattu chi est cappidadu in su lugu de sos raigos...no est meda cosa, ma l'appo iscritta inogo mantessi, proitte a su telefunu beniat male a la narrere...
Zua' no istas in pessos!

Ara sa terra, massaju, ca est ora de
arare... giama a Maimone, su deus de s’abba, giamalu e narali... a su trigu, abba prima e abba pustis... cras o pustiscras has a bidere su miraculu de donzi annu... piga subra un’arvure e nara... trigu, beni... e has a bidere sas primas limbas birdes de su trigu chi bessin dae sutta sa terra...a s’arzola, a s’arzola... benzat su entu ispuligadore... torrant sos carros dae s’arzola garrigos de trigu... e già s’istiu est finidu... torrat sa castanza, sa melachidonza, su binu nou... totu torrat e hat a torrare cando nois no hamus a essere pius bios... ma b’hat a essere s’arvure chi hamus piantadu... sa cosa zusta est de lassare bonos ammentos... comente unu chi hat fattu carchi cosa pro mezorare su mundu

Nemesis



Nemesis e' l'ultimo libro di un trilogia scritta da Chalmers Johnson, giornalista, scrittore e documentarista. Il libro fa parte della collana "The American Empire Project", una serie di libri che tenta di smontare e analizzare l'attuale situazione militare, economica e politica degli USA, nelle loro prospettive imperiali.
Quella che un tempo sembrava essere una parola impronunciabile per molti politici -Impero- e' diventata l' idea fissa della banda di persone che controllano la casa bianca. In effetti il tema del libro non e' certo nuovo, ma almeno questa volta il libro sono riuscito a finirlo e capirlo, mentre in passato simili opere mi avevano
respinto al primo capitolo (li tengo pero' in bella mostra nella libreria, che' fa fino avere certi tomi...).
Nel libro , senza alcuna rettorica o veemenza ideologica, viene presentata la nuova politica imperiale americana, e le sue conseguenze sulla vita politica interna agli Stati Uniti e sui futuri assetti mondiali. Viene mostrato il funzionamento della rete di basi militari intorno al mondo e la struttura "imperiale" delle forze statunitensi sparse sul pianeta, con un parallelo con gli imperi del passato, quello Romano e Brittanico. Una proiezione di forze che mira negli anni futuri allo spazio, in un delirante progetto di costruzione di nuove basi in orbita, capaci di colpire in ogni luogo senza problemi di spazi aerei o di governi pacifisti o di regimi a cui dare la biada. Con la motivazione della sicurezza, il potere esecutivo ha eroso negli anni il senso stesso della carta costiuzionale americana, affidando alle agenzie di sicurezza, attravero immensi "black budget", un potere di azione praticamente senza controllo. L 'agenzia centrale di sicurezza e' diventata insieme alle forze speciali, un corpo privato del presidente e del suo staff, senza che il parlamento possa in alcun modo anche solo conoscere bilanci e finalita' delle operazioni.
Finito il libro, ho avuto la sensazione che l' entusiasmo per la campagna elettorale americana, la speranza di un cambio di guardia a Washington sia in qualche misura esagerato o fuorviante. E' chiaro che chiunque sara' meglio dell' attuale amministrazione, ma ci sono interessi e forze che vanno al di la' del personaggio che per qualche anno verra' poi chiamato presidente. Interessi e forze che garantiscono la sopravvivenza di questo paese, almeno per come e' ora, nei suoi stili di vita e cultura. Mi sono risvegliato con un certo imbarazzo dal sonno della ragione quando mi e' stato fatto notare da un amico che stavo giudicando come partecipazione quello che e' forse meglio definire come entusiasmo messianico....si aspetta l' uomo della previdenza che rimetta a posto tutto e ridia felicita' e serenita', senza sforzo. Nella provincia mediterranea dell' Impero accade qualche cosa del genere, ma questo magari meritera' un altro post di deliri...

venerdì 15 febbraio 2008

Aria stantia...

Ho trovato queste parole di Pier Paolo Pasolini e, ancora una volta, mi sono stupito della sua visione profetica...

“Ho visto alla televisione per qualche istante la sala in cui erano riuniti in consiglio i potenti democristiani che da circa trent’anni ci governano.
Dalle bocche di quei vecchi uomini, ossessivamente uguali a se stessi, non usciva una sola parola che avesse qualche relazione con ciò che noi viviamo e conosciamo.
Sembravano dei ricoverati che da trent’anni abitassero un universo concentrazionario: c’era qualcosa di morto anche nella loro stessa autorità, il cui sentimento, comunque, spirava ancora dai loro corpi.”

martedì 12 febbraio 2008

Alpinismo eroico


























Nelle foto sto salendo da secondo con la corda dall' alto ed e' cosa di cui vergonarsi, esempio di pessimo stile. Pero' le foto meritano e tanto vale offrirsi al pubblico dileggio. Ammetto che questo tiro l' ho provato solo top rope e da primo non ho avuto ancora coraggio. E' poca roba per i gradi del giorno d'oggi (6c) ma nei primi metri forse si riesce a mettere un micronut e l'incastro mi fa paura (non sono ancora pronto a farmi amputare mezzo dito in caso di caduta).

Ci vorra' un po' di tempo per emanciparsi e non essere piu' solo uno "sport climber" , termine quasi dispregiativo con cui mi apostrofa il mio compagno di arrampicata, Tom. Equivale al' italica versione di FF, ma piu' corretto politicamente. Credo quindi che la strada per diventare un "bad ass" sia molto lunga, semmai potro' fregiarmi di tele titolo.



venerdì 8 febbraio 2008

L' ultimo uomo

Ultimamente al cinema sto guardando di tutto, anche i prodotti ammerigani di peggiore specie.
Il fondo l'ho toccato con "Coverfield", una vera "cagata pazzesca". Sono andato a vederlo perche' avevo visto la coda di fronte al cinema e mi era sembrato interessante seguire i costumi del luogo e immergermi in cotanta americanita'.
Il brusio degli spettatori e i commenti a voce alta durante il film, mi hanno fatto divertire piu' del film.
Distaccato da Coverfield, ma sempre in posizione piuttosto bassa si piazza "I am a legend", la cui unica dote sono le scene di una New York da Day after, che fanno sempre presa
su una mia certa tendenza escatologica- millenarista.
Non pago di avere buttato otto dollari, mi sono pure comprato il libro a cui dicevano il film si fosse ispirato. Grazie a questo acquisto compulsivo, ho scoperto un libro che non ha niente a che vedere con il film e che racconta una storia ben diversa dalla trama del film, con un protagonista -Robert Neville- ben piu' complesso e umano del povero W. Smith...Il libro e' del 1954 e racconta la storia dell' ultimo uomo sulla terra e dei sui sforzi per sopravvivere, dopo che una piaga trasportata da tempeste di sabbia ha distrutto il genere umano, uccidendo i piu' e trasformando molti in vampiri. Vampiri che ormai sono i veri abitanti della terra e tra cui circola la leggenda di un unico sopravvissuto, di un uomo che gira di giorno e uccide i vampiri nel sonno... un uomo da trovare e uccidere, perche' diverso. Tutto questo nel film e' assente, come se la storia originale potesse essere una metafora troppo forte per un film da incasso...